Decreto Bersani, è il turno dei giovani commercialisti
Ma non si urla contro le liberalizzazioni. Sotto il tiro incrociato degli uomini delle tasse la retroattività e la decretazione d’urgenza. Michele Testa, presidente dell’Unione nazionale, ci spiega i perché della protesta in piazza
Dopo tassisti e avvocati. Farmacisti e panettieri. Anche i giovani commercialisti sono scesi in piazza il 28 luglio a Roma. Una protesta che non ha riguardato, a differenza delle altre manifestazioni, la professione, ma i provvedimenti fiscali del decreto Bersani. Secondo l’Unione nazionale, l'uso della decretazione d'urgenza e l'applicazione retroattiva delle nuove impositive sono una palese violazione dello Statuto del contribuente, cioè quel corpo di regole messo a punto dalla stessa Amministrazione per evitare abusi e soprusi.
Il provvedimento, inoltre, per il presidente Michele Testa, rischia di favorire l’evasione, anziché combatterla.
La strada da seguire – sostiene – è quella delle semplificazione e dell’equità fiscale, magari facendo attenzione a quelle “imprese che per dimensioni e rilevanza nel sistema economico italiano continuano a godere di agevolazioni ed esenzioni capaci di indebolire la concorrenza delle altre realtà meno agevolate”.
Dopo tassisti e avvocati. Farmacisti e panettieri. Anche i giovani commercialisti sono scesi in piazza il 28 luglio a Roma. Una protesta che non ha riguardato, a differenza delle altre manifestazioni, la professione, ma i provvedimenti fiscali del decreto Bersani. Secondo l’Unione nazionale, l'uso della decretazione d'urgenza e l'applicazione retroattiva delle nuove impositive sono una palese violazione dello Statuto del contribuente, cioè quel corpo di regole messo a punto dalla stessa Amministrazione per evitare abusi e soprusi.
Il provvedimento, inoltre, per il presidente Michele Testa, rischia di favorire l’evasione, anziché combatterla.
La strada da seguire – sostiene – è quella delle semplificazione e dell’equità fiscale, magari facendo attenzione a quelle “imprese che per dimensioni e rilevanza nel sistema economico italiano continuano a godere di agevolazioni ed esenzioni capaci di indebolire la concorrenza delle altre realtà meno agevolate”.